Portale delle attività didattiche del Prof. Rosario Faraci

Il 25 novembre 2010 si è tenuto alla Camera di Commercio di Catania un convegno sull'immigrazione, nel corso del quale è stato presentato un Report sulle imprese straniere, curato dal Prof. Rosario Faraci e dalla dott.ssa Rosaria Spina. Clicca qui per il Report.
A commento dei dati presentati dalla Prof.ssa Spina, il Prof. Faraci ha rilevato che:
1.Cresce la voglia di fare impresa per necessita' o opportunità. Il 13% degli stranieri immigrati regolari della nostra Provincia sono imprenditori. L' 8,6% dei catanesi sono imprenditori.
2. Le imprese straniere sono il 2% sul totale delle imprese in Provincia di Catania (pari a 86.000)
3. Le imprese straniere in provincia di Catania sono il 32% sul totale delle imprese di stranieri in Sicilia, pari ad oltre 6.000 in base ad una ricerca del CNA.
4. C'è una prevalenza dei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Sono poco rappresentati i Paesi stranieri sviluppati, se si eccettuano Stati Uniti e Svizzera fra i quali si annoverano molti imprenditori c.d. di ritorno.
5. Esiste una prevalenza dei settori commercio su aree pubbliche e ambulantato
6. Si registra una dominanza della forma giuridica della ditta individuale, con qualche cooperativa di tipo familiare
7. Si evidenzia la legalità nel fare impresa, di cui sono indicatori: l'emersione del lavoro in nero, il contributo della CCIAA nelle attività informative, la registrazione di una partita IVA, il pagamento di tasse e contributi. Le imprese straniere danno lavoro soprattutto ai connazionali.
8. Esiste un forte collegamento fra imprese e le comunità di provenienza. I cinesi sono al terzo posto per numero di imprese e la Cina è al terzo posto come Paese da cui la Provincia di Catania importa. Dunque i commercianti cinesi importano dalla Cina e vendono ai locali.
9. Si evidenzia, comunque, una problematicità nel fare impresa, di cui sono indicatori: i difficili rapporti con le banche non territoriali; il dilagare della criminalità su strada. Esiste poi un problema più generale di integrazione con il territorio, anche dal punto di vista dei rapporti sociali. Si sottolineano due elementi di debolezza: la tradizionalita' delle forme di governance e la scarsa rappresentatività nelle associazioni di categoria.

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